L'Uomo

mercoledì 25 gennaio 2017

LA POESIA DELLA NOTTE



Il cielo riottoso sfiora il mare,
mentre un Dio ti sfida a dadi
facendo rotolare conchiglie
sulla battigia impregnata d'inverno
quasi a disturbare il riposo delle reti dei pescatori.
La terra si agita,
quasi a voler vomitare tutto il nostro male di vivere,
la neve non è poi così dolce
indora il mantello della morte
che nasconde i suoi occhi
ma non la carezza delle sue mani gelide.
Fumo dalle labbra
che cercano un tuo bacio
per alleviare il sapore di fiele
che troppi occhi porgono lungo il tuo cammino. 
Fumo dalle labbra su pensieri
che balbettano tra vuoti pensieri silenziosi
che cercano la tua riva per riscoprire la gioia della fioritura. 
Mi copro bene,
mentre aspetto di vestirmi di te
per togliere sale e catrame da quest'anima.
Sei la luce che traspira dalle nuvole
per sussurrarmi piano,  non è mai finita.
Nell'idea dei tuoi seni tra le mie mani
il mio male di vivere tace.
La miseria umana dipinge l'oggi a tinte oscure,
io mi ritrovo,
intorno a me tutti si perdono
e nudi si consegnano al destino.

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